Emozioni sul ponte tibetano
Il ponte tibetano, in un’ideale ed ipotetica classifica del gradimento delle attività che si possono fare ad Altum Park, occupa certamente uno dei primi posti.
I ragazzi che dal Giugno 2019 hanno frequentato la struttura di San Desiderio, sia con gli Educamp CONI sia con le giornate Safe Sport del Csi, lo hanno sempre particolarmente gradito: è lungo una ventina di metri, l’altezza dal suolo, una decina di metri, dà le giuste scariche di adrenalina pur essendo, di fatto, utilizzabile da tutti senza nessuna difficoltà.
Tecnicamente il ponte tibetano è una struttura di collegamento costituita da una fune che ha una funzione da marciapiede e da due funi/mancorrenti laterali superiori distanziate di circa un metro da quella marciapiede.
L’oscillazione è inversamente proporzionale al carico di tensione: più tese sono le funi più stabile è il ponte, soprattutto nella parte centrale.
In molte località i ponti tibetani rappresentano, da tempo, un valore aggiunto dal punto di vista dell’offerta turistica.
Secondo il libro “Guinness dei primati” il più lungo al mondo, 362 metri, sarebbe quello costruito fra il promontorio di Procida e l’isolotto di Vivara anche se quello pubblicizzato e conosciuto come il più lungo al mondo lo troviamo a Claviere, in Alta Val di Susa.
Record presto superati dal ponte che sarà realizzato in Basilicata, 800 metri di lunghezza, fra il comune di Castelsaraceno(Pz) ed un promontorio situato nella gola del torrente Racanello.
Il più alto ponte tibetano d’Europa si trova invece in Valtellina, a 140 metri di altezza.
Numeri e caratteristiche che non hanno nulla a che fare con quello che si trova ad Altum Park: come già detto una struttura semplice ed adatta a tutti coloro che vogliono provare una bella esperienza diversa dalla solita routine.
“ E’ la prima volta che ci salgo sopra e sono molto contenta di essere riuscita a fare tutto il percorso, avanti ed indietro- dice Linda- nonostante soffra anche un po’ di vertigini. I maestri Andrea e Matilde sono stati molto utili a dare i consigli giusti”.
Molti bambini hanno detto che non è la prima volta che sono saliti su un ponte tibetano ma il vantaggio di quello di Altum Park è che si possa farlo più volte.
“Mi sono divertito tantissimo, ho stretto i denti e con gli incitamenti dei maestri sono arrivato in fondo”, racconta con un sorriso, ancora emozionato ma soddisfatto per l’impresa, Davide, 6 anni e mezzo, il più piccolo del gruppo.