Costruire ponti che uniscano
Durante la cerimonia di inaugurazione del nuovo Ponte Genova San Giorgio il breve discorso dell’architetto Renzo Piano è stato giudicato il più bello ed emozionante.
“E’ un ponte, figlio di una tragedia e di un lutto che non si dimenticheranno mai, forte e semplice come questa città, per questo sarà amato ed adottato dalla gente- disse Piano il 3 Agosto scorso-.E’ un ponte che gioca con la luce e gioca con il vento, un grande vascello bianco che attraversa la valle.
Costruire un ponte è un gesto di pace, non bisognerebbe mai costruire muri, un ponte è un’opera bellissima che unisce sempre”.
A San Desiderio venerdì 14 Agosto, l’ultimo giorno della nona settimana degli Educamp CONI, coincide con il secondo anniversario della tragedia del Ponte Morandi: 43 persone morte per colpa di chi non ha assolto al compito di controllare, manutenere, investire risorse affinchè non si verificasse il crollo.
Mentre il parroco della chiesa don Lino alle 11.36 fa risuonare nella vallata mesti rintocchi di campane anche i ragazzi degli Educamp CONI, insieme alle loro educatrici, osservano un minuto di raccoglimento.
Ad inizio mattinata, su sollecitazione di Federica, Matilde e Marco, avevano attivato un bellissimo laboratorio, molto coinvolgente dal punto di vista emozionale, con l’obbiettivo di “creare ponti”, utilizzando materiale povero: carta, colori, pezzetti di legno, bicchieri e bottiglie di plastica, tappi di sughero, vecchi giornali, colla vinilica, spago.
Un modo semplice per ricordare quanto accaduto due anni fa, fare qualche piccola riflessione, prima di tornare alle consuete attività ludico motorie.
“Costruire è una bellissima cosa, ci vuole non un miracolo ma un po’ di magia sì perché è partire da un qualcosa che non ha forma e dargli forma- dice Renzo Piano-. Costruire è l’opposto di distruggere”.
Parole che colpiscono e stupiscono forse più gli adulti dei bambini: loro hanno la mente libera, senza sovrastrutture e capiscono meglio il vero senso delle cose.