Emozioni e stati d’animo dei bambini
I bambini, è cosa risaputa da sempre ,hanno una grandissima capacità di adattamento alle più diverse situazioni.
Da questo a dire che non si siano accorti delle straordinarie anomalie che hanno caratterizzato la loro vita, quella dei loro genitori e nonni, negli ultimi 18 mesi, ce ne passa.
Una settimana al centro estivo è un tempo sufficiente per capire un pò le loro emozioni e stati di disagio.
A volte si osservano improvvisi ed apparenti inspiegabili mal di pancia ,pianti al momento del distacco dai genitori, bambini che si isolano dal gruppo, giocano da soli o cercano la figura dell’adulto di riferimento.
Sono situazioni tipiche nelle quali non riescono ad esprimere il proprio vissuto interiore e reagiscono con questi “sintomi”.
L’invito quindi è di ascoltare davvero bambini e ragazzi con pazienza, aiutarli ad esprimersi.
Gli educatori di un centro estivo, Altum Park non fanno eccezione, non sono psicologi e nessuno chiede loro di improvvisarsi tali.
Formati con corsi CSI/CONI devono ogni giorno mettere in pratica, con grande attenzione, quanto hanno imparato in teoria.
L’approccio giusto, fin dal primo giorno, sarà quello di avvicinare i bambini ,soprattutto i più piccoli, con calma mettendosi alla loro altezza, guardandoli negli occhi.
Così si crea un’empatia fra loro e gli educatori e piano piano, con piccole domande si comincia a coinvolgerli, serenamente, con quello che li attende dentro la struttura.
Come stai? Come ti chiami? Cosa ti piace fare? Queste alcune delle domande che possono servire ad instaurare un primo rapporto fra bambino ed operatore.
Il sorriso è sempre fondamentale perché è davvero lo specchio di una persona.
Se un educatore arriva al lavoro serio, addirittura cupo ed arrabbiato, il rapporto inizia male.
Davanti ad un sorriso invece il bambino naturalmente sorride, capisce che si trova in un ambiente sereno. Sono piccoli accorgimenti, piccole cose fondamentali per loro e che servono a sbloccare situazioni potenzialmente complicate.
La “cartina di tornasole” del buon lavoro fatto è solitamente l’ultimo giorno: se bambini e ragazzi, dopo una settimana trascorsa insieme condividendo varie esperienze, si “lasciano” con un po’ di tristezza e nostalgia per qualcosa di bello che è finito ,vuol dire che il risultato è stato raggiunto.