L’approccio con i bambini più piccoli

Sono i gruppi più simpatici dove c’è sicuramente maggiore spontaneità, voglia di muoversi e giocare, senza le molte sovrastrutture che limitano, a volte, la libertà dei bambini.

Parliamo della fascia d’età da 4 a 7 anni: tanti genitori per i loro figli, anche piccoli, hanno scelto quest’anno Altum Park convinti dalla serietà di una proposta studiata nei minimi dettagli per poter svolgere, in tutta sicurezza, attività ludico- motoria.

 

I bambini, a seconda del numero, sono sempre seguiti durante la giornata da uno o due operatori, certificati CONI/CSI,  che hanno spesso  competenze specifiche proprio per questa fascia d’età.

Dal primo giorno dei centri estivi 2020 una delle operatrici più apprezzate di questo gruppo è stata Marta Dell’Antico con una vastissima esperienza, più di 5 anni, maturata  in vari contesti.

“Sono piccoli, bisogna starci sempre dietro e fare anche da mamma. Occorre avere mille occhi durante tutti gli spostamenti- dice Marta Del’Antico- E’ un attimo che si inciampano, cambiando direzione”.

 

Questi bambini devono essere seguiti in modo particolare, quando vanno in bagno, quando salgono e scendono una scala, sempre.

Tutti gli operatori-educatori di Altum Park sono perfettamente consapevoli della specificità e delle esigenze particolari dei bambini più piccoli: rispetto ad altri gruppi si privilegiano i laboratori dove  possono disegnare e colorare scatenando il loro istinto e la loro fantasia.

In questo è un’autentica “star”  la maestra, come la chiamano i bimbi,  Federica che ha nel suo curriculum una serie di  vere e proprie performance artistiche.

Un momento particolarmente delicato per i più piccoli frequentatori degli Educam CONI è il lunedì, primo giorno del centro estivo, quando al cancello di Altum Park c’è il “distacco” dai genitori, a vote con qualche lacrimuccia

“L’approccio giusto è quello di avvicinare il bimbo con calma mettendosi alla sua altezza, guardandolo negli occhi- sostiene Marta Dell’Antico-. Così entra in confidenza con l’istruttore e piano piano, con piccole domande bisogna cercare di portarlo serenamente dentro la struttura”.

 

Come stai? Come ti chiami? Cosa ti piace fare? Queste alcune dei quesiti che possono servire ad instaurare un primo rapporto fra bambino ed operatore.

“Il sorriso è fondamentale perché è lo specchio di una persona. Se un educatore arriva al lavoro serio, addirittura cupo ed arrabbiato- conclude Marta Del’Antico- il rapporto inizia male. Davanti ad un sorriso invece il bambino naturalmente sorride, capisce che si trova in un ambiente sereno. Sono piccoli accorgimenti, piccole cose fondamentali per loro e che servono a sbloccare situazioni potenzialmente complicate”.