RugbyTots a San Desiderio
Il rugby negli ultimi anni riscuote un crescente successo fra bambini, ragazzi e famiglie con un incremento delle iscrizioni ai corsi di apprendimento di questo sport.
Una disciplina per tutti e che dà veramente spazio a tutti: si gioca in quindici e ci può essere il ragazzino veloce e scattante, quello più lento e quello un po’ sovrappeso.
Il rugby, insegna, questa è la cosa più importante, il “sostegno”.
Caratteristiche e valori che fanno parte storicamente del dna del Centro Sportivo Italiano: è nata quindi naturale e spontanea, la collaborazione con Federico Ghiglione, pedagogista ed ideatore di “Professione Papà”, un’associazione affiliata al Csi, grande appassionato della palla ovale, il titolare della franchigia genovese di RugbyTots.
Si tratta di un programma di motricità infantile con la palla ovale che utilizza le competenze specifiche ed i principi base del rugby ma senza alcuna possibilità di contatto fisico che, in epoca di coronavirus, rappresenta quasi “un valore aggiunto”.
La corsa con il pallone, la consapevolezza del proprio corpo, la ricerca di più soluzioni sul campo o in palestra e molto altro ancora, sono tutte competenze che contribuiscono alla formazione dell’autostima e dell’amore per se stessi, dote essenziale.
RugbyTots fa molta attività con le scuole: quest’anno, prima dello stop imposto dal Covid, sono stati quasi 500 i bambini coinvolti con una lezione settimanale molto coinvolgente.
Anche nell’estate 2020 si conferma la sinergia fra RugbyTots ed Altum Park: due volte alla settimana, indicativamente il martedì e il venerdì, l’allenatrice Francesca Misley coordina un paio di ore di attività ludico- motoria.
“Propongo tutta una serie di giochi adatti ai bimbi dai 4 ai 6 anni, chiaramente senza palla, che servono a sviluppare la concentrazione, l’equilibrio, la gestione degli spazi, la visuale periferica. E’ un’attività- dice Francesca Misley- pre-sportiva durante la quale bisogna soprattutto divertirsi, rispettando però alcune poche regole. I bambini devono imparare ad aiutarsi reciprocamente, sono tanti, ad esempio, gli esercizi che prevedono che si tengano per mano”.