Survival a San Desiderio
Survival, significa secondo il vocabolario, sopravvivenza: in senso più lato comprende una serie di attività per vivere avventure ed emozioni in mezzo alla natura, riscoprendone le caratteristiche, stimolando sete di scoperta, adrenalina e voglia di “fare squadra” insieme agli altri.
Per i ragazzi survival e soprattutto bushcraft, letteralmente un’insieme di conoscenze e tecniche adatte a vivere in un ambiente naturale, vuol dire soprattutto giocare insieme, a seconda delle fasce d’età, fare costruzioni, creare mondi immaginari con gli oggetti e le scenografie che il bosco mette a disposizione nei vari momenti dell’anno.
Ragazzi che devono essere lasciati liberi il più possibile nelle loro scelte, nei movimenti, nell’esplorazione dello spazio, nella gestione delle relazioni con l’ambiente e con il gruppo.
Devono sperimentare, in ogni momento, il delicato equilibrio fra libertà e disciplina.
Ad Altum Park di San Desiderio, con i suoi 3000 metri quadrati di verde, ci sono le condizioni ideali per sbizzarrirsi in queste discipline con modalità e format diversi a seconda delle attitudini di ciascuno, senza forzature.
Prima del lockdown per l’emergenza Covid era quasi delineata una sinergia fra il Parco Sportivo Outdoor di Genova e l’Asd The Shire per organizzare, in aree delimitate, corsi di sopravvivenza che permettano di non farsi trovare impreparati in situazioni d’emergenza.
La collaborazione sarà, se si presenteranno le condizioni, formalizzata in un prossimo futuro.
Intanto non si è rimasti con le “mani in mano” e si è declinato il “Progetto Survival” in forma più light, comunque adatta ed interessante per le decine di ragazzi che frequentano i centri estivi.
Patrick Graziano, direttore tecnico del Pala Don Bosco Volley uno degli educatori-operatori certificati CONI/CSI di Altum Park, ha ideato un mini-programma per coinvolgere i partecipanti agli Educamp CONI in queste specifiche attività.
“Sono un grande appassionato di boschi e di montagna dove ho vissuto, da autodidatta, straordinarie esperienze. Nonostante abbia sempre con me la tenda preferisco dormire in rifugi che mi costruisco utilizzando la corteccia degli alberi ed altri elementi naturali- dice Patrick Graziano-. Forse il ricordo più bello è stato il Sentiero degli Alpini, nel pressi delle Tre Cime di Lavaredo, dove ho dormito nelle trincee della prima guerra mondiale”.
Il mini programma survival di Altum Park non è nulla di faticoso e pericoloso, che richiami neppur lontanamente a Rambo.
E’ qualcosa di semplice ed estremamente divertente ideato per rendere i ragazzi consapevoli che in un bosco le difficoltà, le emergenze, si possono sempre affrontare aguzzando un pò l’ingegno, mantenendo la calma ed utilizzando ciò che la natura ci mette a disposizione e che magari, per pigrizia mentale, non vediamo.
Dopo aver percorso un breve sentiero ed aver scelto, come base operativa di simulazione, una delle tante radure che si possono trovare vicino ad Altum Park, i ragazzi hanno provato ad accendere un fuoco, far scaturire l’acqua da foglie e muschio umido.
Due operazioni che, per vari motivi, non hanno avuto successo: ma, come sempre si dice, è importante tentare.
Decisamente meglio è andata con la terza opzione: allestire una piccola capanna- rifugio usando tronchi, rami e pietre.